27/03/08

La scrittura


I giapponesi usano i caratteri cinesi introdotti in Giappone nel V secolo. L'uso di un sistema monosillabico (cinese) all'interno di un sistema polissilabico (giapponese) fece sì che nel IX secolo si introducesse l'uso dei KANA accanto ai KANJI.
I kanji sono gli ideogrammi cinesi che si riferiscono a un oggetto concreto o astratto, mentre i kana sono ideogrammi giapponesi derivanti dai kanji.
I kana, a loro volta, possono essere usati al posto dei kanji, ma mai sostituirli completamente.

I KANA si dividono in HIRAGANA e KATAKANA:

  • HIRAGANA: è il corsivo. Serve per sostituire i kanji e per scrivere suffissi verbali e posposizioni.
  • KATAKANA: è lo stampatello. Usato per scrivere onomatopee e parole straniere.

Non possono essere usati insieme all'interno di una stessa parola.

20/03/08

Prime parole giapponesi


Ecco un primo semplicissimo elenco di parole/frasi brevi da imparare a memoria.
Ricordatevi che nella sillaba SHI la I diventa muta, quindi la S si lega alla lettera successiva (es: ashita = as'ta).
Dove invece è presente la O con il trattino ho riportato direttamente la pronuncia, ovvero la doppia OO (es: arigatoo).

Buongiorno (mattina): OHAYOOGOZAIMASU

Buongiorno (dopo le 12am): KONNICHIWA

Buonasera: KONBANWA

Buonanotte:
OYASUMINASAI

Arrivederci/Addio: SAYOONARA

Arrivederci (tra amici): DEWA MATA

A domani: MATA ASHITA

A presto: JAANE - MATANE

Grazie: ARIGATOO GOZAIMASU

Prego: DOO ITASHIMASHITE

Scusi/Mi dispiace: SUMIMASEN - GOMEN NASAI

Non fa niente: GOSHINPAINAKU

Auguri: OMEDETOO

18/03/08

Ortografia e pronuncia

La fonetica giapponese è molto semplice: è composta da 46 suoni puri a cui corrispondono altrettanti segni.

- 5 vocali (A E I O U) che possono avere suono breve o lungo
- 14 consonanti seguite sempre da una vocale, tranne la N. Questa infatti può comparire anche isolatamente nelle parole.

Aggiungendo il NIGORI (due trattini) o un MARU (piccolo cerchio) nella parte superiore dei segni di alcuni puri, otteniamo 20 suoni impuri e 5 semipuri.

Combinando alcuni suoni con YA YU YO, si ottengono i suoni contratti.

Le vocali lunghe si disinguono da quelle corte per mezzo di una linea collocata sopra la vocale: con questa linea la pronuncia cambia da Toshi (anno) a Tooshi (investimento).

RICORDA BENE:
  • S: è sempre sorda (salsa)
  • SH: sorda (sciame)
  • CH: sorda (cece)
  • TS: si pronuncia come la Z (spazio)
  • H: sempre aspirata
  • Y: è una consonante e si pronuncia come Yogurt.
  • R: è una via di mezzo tra R e L.
  • W: come la U di uomo.
  • G: è dura come Gatto e Ghiro.
  • Z: si pronuncia come Zenzero
  • J: come la G italiana di Giorgio
  • F: è aspirata, via di mezzo tra H e F. Appare solo nella sillaba FU.
La vocale I è muta quando si trova tra H e T e tra Sh e T: Hito (hto) Shita (S'ta)

La vocale I deve essere pronunciata distintamente quando precede le sillabe YA Yu Yo: Kyaku (chiacu) Kiyaku (chi-iacu) Jubun (giuubun) Jiyu (gi-iuu) Byoki (bioochi) Biyoshi (bi-ioosci)

La vocale U è quasi muta quando preceduta da S e Ts: Sukoshi (scosci) Tsuki (zchi)

La vocale U è muta anche quando fa parte delle sillabe FU BU PU KU: Futoi (ftoi) Buresuretto (bresretto) Purezento (prezento) Takusan (tacsan)

CURIOSITA'

Per trascrivere i caratteri giapponesi in caratteri latini, chiamati ROMAJI, il sistema più usato è l'HEPBURN, secondo il quale le vocali vengono lette all'italiana e le consonanti all'inglese.

Introduzione

Il giapponese è stato definito LA LINGUA DEI FACILI MISTERI.

Perché?

MISTERI
: s'intende gli ideogrammi, oscuri ed esotici.

FACILI
: poiché la pronuncia, così come tutta la grammatica, oltre che facile è chiara e molto simile all'italiano.

"A scuola di giapponese" vi insegnerà le frasi più comuni e più semplici da usare in ogni situazione.