La fonetica giapponese è molto semplice: è composta da 46 suoni puri a cui corrispondono altrettanti segni.
- 5 vocali (A E I O U) che possono avere suono breve o lungo
- 14 consonanti seguite sempre da una vocale, tranne la N. Questa infatti può comparire anche isolatamente nelle parole.
Aggiungendo il NIGORI (due trattini) o un MARU (piccolo cerchio) nella parte superiore dei segni di alcuni puri, otteniamo 20 suoni impuri e 5 semipuri.
Combinando alcuni suoni con YA YU YO, si ottengono i suoni contratti.
Le vocali lunghe si disinguono da quelle corte per mezzo di una linea collocata sopra la vocale: con questa linea la pronuncia cambia da Toshi (anno) a Tooshi (investimento).
RICORDA BENE:
- S: è sempre sorda (salsa)
- SH: sorda (sciame)
- CH: sorda (cece)
- TS: si pronuncia come la Z (spazio)
- H: sempre aspirata
- Y: è una consonante e si pronuncia come Yogurt.
- R: è una via di mezzo tra R e L.
- W: come la U di uomo.
- G: è dura come Gatto e Ghiro.
- Z: si pronuncia come Zenzero
- J: come la G italiana di Giorgio
- F: è aspirata, via di mezzo tra H e F. Appare solo nella sillaba FU.
La vocale
I è muta quando si trova tra H e T e tra Sh e T: Hito (
hto) Shita (
S'ta)
La vocale
I deve essere pronunciata distintamente quando precede le sillabe YA Yu Yo: Kyaku (
chiacu) Kiyaku (
chi-iacu) Jubun (
giuubun) Jiyu (
gi-iuu) Byoki (
bioochi) Biyoshi (
bi-ioosci)
La vocale
U è quasi muta quando preceduta da S e Ts: Sukoshi (
scosci) Tsuki (
zchi)
La vocale
U è muta anche quando fa parte delle sillabe FU BU PU KU: Futoi (
ftoi) Buresuretto (
bresretto) Purezento (prezento) Takusan (
tacsan)
CURIOSITA'
Per trascrivere i caratteri giapponesi in caratteri latini, chiamati
ROMAJI, il sistema più usato è l'HEPBURN, secondo il quale le vocali vengono lette all'italiana e le consonanti all'inglese.